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Rotazione di paraventi giapponesi al MAO
Rotazione di paraventi giapponesi al MAO
Mostra
19 Novembre 2013
Gli imponenti paraventi esposti al primo piano della sezione giapponese del Museo d’Arte Orientale hanno bisogno di essere periodicamente messi a riposo come tutti i materiali più delicati che fanno parte delle sue collezioni. A partire dal 26 novembre, nella grande sala al primo piano verranno riproposte al pubblico le due coppie di paraventi a sei ante
“Vedute di Kyoto e dintorni”
e
“Tigre e Drago”.
La prima coppia, minuziosamente dipinta nella prima metà del
XVII secolo
, appartiene al genere pittorico
Rakuchu rakugai zu
, caratterizzato per la scelta di raffigurare la città di Kyoto e le zone limitrofe. Le sue origini si situano sul finire del XV secolo ma i più antichi esemplari esistenti si datano alla metà del XVI secolo circa, e sono tutti realizzati da artisti appartenenti alla scuola Kano. A questo capolavoro pittorico si aggiunge un’opera a inchiostro che evoca lo stile della pittura cinese, eseguita verso il 1830 dal famoso
Kishi Ganku
(1749/56-1838) o da qualcuno dei suoi più stretti collaboratori: un paravento raffigura un drago e l’altro una tigre, facendo uso di ampie e vigorose pennellate. Anche al secondo piano della sezione giapponese saranno riproposte due opere: la prima è un grande
kakemono
(dipinto su rotolo verticale) realizzato nel terzo quarto del XIX secolo; ne è protagonista il Buddha storico ritratto in
Parinirvana
, ovvero nell’attimo in cui cessa la sua esistenza fisica per estinguersi nel Nirvana. Completa la rotazione un raro
contenitore per
sutra
in pietra con iscrizione datante 1127.
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